Fistola anale o_ perianale

La fistola anale è un tramite patologico con il canale anale e consiste di un tragitto variabile ed almeno un orifizio accertato. Origina dalle cripte del Morgagni, e in questo senso viene denominata anche _ criptogenetica e rappresenta la quasi totalità delle fistole perianali, facendo si che nel linguaggio comune e nelle pubblicazioni scientifiche esse siano diventate sinonimi. La comunicazione con il lume anale o con la cute può non essere evidente nelle fistole a fondo cieco (_ _ cieche interne o _ _ cieche esterne) e questa comunicazione è nel caso solo sospetta, in quanto non repertabile obiettivamente. Si possono presentare uno o più tragitti ramificati e più orifizi sia interni sia esterni (vedi anche ecografia endoanale). In particolare la _ _ è a ferro di cavallo quando un tramite accessorio è controlaterale al tragitto fistoloso che si ritiene principale. Secondo la classificazione di A.Parks (1976) si distinguono 5 tipi di fistole anali: 1) Extra-sfinterica, quando il tramite decorra all’esterno (ingl. outside) dello sfintere esterno e penetri in alto attraversando il muscolo elevatore dell’ano nel retto; 2) Superficiale quando il tramite decorra appena al di sotto dell’epitelio del canale anale, e superficialmente ad entrambi gli sfinteri anali; 3) Transfinterica, quando il tramite attraversi le fibre muscolari sfinteriali striate, attraversando di solito perpendicolarmente entrambi gli sfinteri; 4) Inter-sfinterica, quando il tramite decorra del tutto (o quasi) nello spazio tra lo sfintere anale interno e quello esterno; 5) Sovrasfinterica quando lasci lo spazio intersfinterico dirigendosi in alto, al di sopra del puborettale e attraversi, almeno in parte, il muscolo elevatore dell’ano, per poi raggiungere la cute (l’orifizio interno della fistola può essere o meno situato cranialmente al giunto anorettale). Vedi anche ascesso anale e _ perianale. La regola di Goodsall, o legge di Goodsall – Salmon è utile per dedurre, con buona approssimazione e probabilità elevata, la direzione del tragitto fistoloso in base alla sede dell’orifizio esterno di una fistola anale, si deve ricordare tale regola che comprende in realtà le 3 proposizioni seguenti: 1) gli orifizi esterni localizzati nel quadrante perianale anteriore (cioè ‘sopra l’equatore’ dato da un piano orizzontale passante per l’ano) corrispondono, di solito, a un tragitto fistoloso diretto, con un orifizio interno posto alla stessa ‘ora’ (*) in cui si trova l’orifizio esterno; 2) gli orifizi esterni localizzati nel quadrante posteriore (cioè sotto l’orizzonte dato dal piano prima descritto) corrispondono a un tragitto fistoloso curvilineo, a convessità posteriore, con orifizio interno localizzato posteriormente al margine anale, sulla linea mediana; 3) gli orifizi esterni anteriori è localizzati a più di 3 cm di distanza dal margine anale, devono far sospettare e ricercare un tragitto fistoloso con orifizio interno posto al polo posteriore.

(*) Regola dell’orologio: Durante l’esame obiettivo colo-proctologico come nel successivo referto della visita specialistica, serve identificare con precisione la sede di ogni eventuale lesione, sia essa cutanea e perianale, sul margine anale od interna al canale anale. In pratica per convenzione si descrivono le lesioni indicando la loro posizione ‘a determinate ore’, immaginando cioè di inscrivere i numeri del cerchio di un orologio il cui centro sia l’ano stesso, e in cui ‘le ore 6’ cadano sul rafe posteriore ano-coccigeo livello della linea mediana. Ciò varrà indipendentemente da eventuali cambiamenti, rispetto alla posizione standard del paziente (posizione di Sims) che per qualsiasi ragione possano accadere o rendersi necessari (ad esempio, impossibilità del paziente a decubitare sul fianco sinistro per esiti di traumi o patologie coxofemorali omolaterali).

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