È stato lanciato lo studio EAGLE 2 (An international audit of the impact of completion of EAGLE online training modules on anastomotic leak rate following right colectomy and ileocecal resection).
Categoria: Incontinenza
A cura di: G. Romano (gromano53@katamail.com)
Che cos’è
L’incontinenza fecale è l’incapacità del paziente di controllare l’evacuazione di feci solide, liquide o di gas. Tale condizione comporta la perdita involontaria di materiale fecale e/o l’incapacità di ritardare l’evacuazione fino al momento e alla sede più idonei (evacuazione urgente). L’incontinenza fecale in quanto tale non è una patologia ma un sintomo, poichè un certo grado di incontinenza è fisiologicamente presente nel bambino, nell’anziano o anche nell’adulto in particolari e temporanee condizioni che modificano la consistenza fecale (diarrea).
Laddove invece il paziente sia un adulto, l’incontinenza fecale assume un ruolo di patologia primitiva o secondaria, con grave impatto sulla normale vita sociale del paziente stesso.
Quali sono le cause
1. Alterazione qualitativa e quantitativa delle feci (diarrea).
2. Alterazione del volume dell’ampolla rettale che costituisce il naturale serbatoio (neoplasie pelviche e malformazioni).
3. Lesione diretta dei muscoli sfinteriali preposti a trattenere le feci:
4. lesioni anatomiche e/o funzionali delle strutture nervose preposte al controllo dei muscoli sfinteriali:
Sintomi
L’urgenza evacuativa è in genere dovuta ad una ridotta capacità dell’ampolla rettale e/o ad una lesione del muscolo sfintere esterno (muscolo volontario). Al contrario una incontinenza costante particolarmente nelle ore notturne è dovuta presumibilmente ad una lesione del muscolo liscio.
Esistono vari sistemi di score per la valutazione del grado di incontinenza, più semplicemente essa può essere così suddivisa:
Diagnosi
1. Esame obiettivo
2. Manometria ano-rettale (valutazione delle pressioni ano-rettali e dei riflessi)
3. Defecografia (valutazione dell’angolo retto-anale)
4. Elettromiografia (valutazione del nervo pudendo).
Terapia
1. Terapia medica: dieta tendente a solidificare le feci, antidiarroici, clisteri evacuativi per mantenere vuota l’ampolla.
2. Ginnastica sfinteriale: può variare dal semplice esercizio di contrazione dello sfintere al bio-feed-back (esercizi condizionati).
3. Neuromodulazione sacrale: consiste nella elettrostimolazione percutanea delle radici nervose sacrali. E’ indicata nei pazienti incontinenti in cui non sia presente un difetto strutturale degli sfinteri.
4. Plicatura posteriore del pavimento pelvico: nei casi di neuropatia del pudendo o di incontinenza idiopatica.
5. Sfinteroplastica: consiste nella riparazione dello sfintere laddove sia presente una lesione traumatica o iatrogena dei muscoli.
6. Gracileplastica: è la trasposizione con elettrostimolazione del muscolo gracile dalla coscia all’ano in sostituzione dello sfintere anale. Questa procedura è tecnicamente complessa e pertanto viene eseguita solo nei casi in cui le precedenti opzioni terapeutiche non abbiano prodotto risultati soddisfacenti.
7. Sfintere anale artificiale: questa tecnica ha le stesse indicazioni della gracileplastica, ma è di più semplice esecuzione. Il funzionamento della protesi è di tipo pneumatico senza elettrostimolazione, e comporta minori disagi per il paziente sia nella fase di impianto che di rieducazione post-operatoria.
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