Defecografia o Rx_

Vedi anche Rx-cisto-colpo-defecografia.

Studio radiografico anatomo-funzionale della defecazione. L’esame si esegue mediante introduzione nel retto di un mezzo di contrasto denso, prevede l’acquisizione di radiogrammi a paziente seduto su un supporto che simula la tazza del gabinetto, chiamato sedia defeco-grafica (una tazza da w.c. radiotrasparente oppure una comoda di legno). L’esame non necessita di particolari preparazioni, solo di un clistere di pulizia da eseguire almeno tre ore prima dell’esame. Nelle donne é consigliabile la somministrazione di mezzo di contrasto per bocca nella misura di 200 ml. per opacizzare anche le pareti del tenue ed evidenziare, in tal modo, l’eventuale presenza di un enterocele (definito come l’impegno nel cavo del Douglas di anse intestinali, al di sotto della linea pubo-coccigea, durante la fase di svuotamento). Trascorsi 90 minuti dalla somministrazione del bario per os (tempo necessario per opacizzare il tenue) si procede al riempimento dell’ampolla Dischezìa. Sinonimi. rettale quando il paziente è in decubito laterale sinistro, con le ginocchia leggermente flesse, utilizzando un catetere trans-anale, fissato all’estremità di una siringa a cono; e iniettando circa 180 ml di solfato di bario in una sospensione ad alta densità (semisolida allo scopo di simulare il più possibile la consistenza normale delle feci). Dopo l’iniezione si rimuove il catetere, ruotandolo lentamente, al fine di verniciare adeguatamente le pareti del canale anale; quindi, il tavolo radiologico viene ruotato in verticale e si fa sedere il paziente sulla sedia defecografica. A questo punto finalmente si eseguono radiogrammi in proiezione latero-laterale (L-L) in diversi momenti che definiscono uno standard di studio funzionale: a riposo, in contrazione, in ponzamento e durante l’atto evacuativo. E’ preferibile integrare sempre i radiogrammi con la ripresa videofluoroscopica di tutte le fasi. Durante il normale processo di defecazione, si osservano le risposte dell’organismo nelle fasi statiche (riposo, contrazione, ponzamento) e nelle fasi dinamiche compresa l’intera fase del vuotamento.
Le informazioni ottenibili mediante defecografia sono dunque anatomiche e funzionali, statiche e dinamiche, e comprendono le fasi: riposo, tosse, sforzo, contrazione volontaria, evacuazione, e sono tutte fondamentali per la diagnosi del prolasso rettale, dell’ulcera solitaria del retto e della sindrome da defecazione ostruita. La _ è sempre più spesso parte, nella donna, del più completo esame cistocolpodefecografico (vedi). La proiezione laterale è ritenuta sufficiente per la _ anche se in casi particolari (rettoceli laterali) è utile ottenere anche proiezioni oblique e antero-posteriori. Secondo criteri standard di esecuzione e refertazione, un giudizio di normalità prevede: a) ampliamento dell’angolo anorettale e apertura del canale anale in fase di svuotamento; b) espulsione del contrasto senza residuo; c) mobilità della giunzione anorettale in contrazione compresa fra 3 e 4,5 cm rispetto al margine inferiore delle tuberosità ischiatiche. Per leggere una _ e verificare questi elementi è necessario servirsi di alcuni punti di repere anatomici: il coccige, la sinfisi pubica, la giunzione retto-anale. Tra i primi due si traccia la linea pubo-coccigea; la distanza più breve tra questa linea e la giunzione retto-anale ci fornisce la misura della sede del pavimento pelvico, la cui mobilità si ricava misurando sul radiogramma la differenza in millimetri tra sede a riposo e sede in contrazione, ponzamento ed evacuazione. La sede del pavimento pelvico nel soggetto normale a riposo non dovrebbe superare i 4 cm nell’uomo ed i 6 cm nella donna. Sempre in condizioni di normalità il pavimento si solleva in contrazione di almeno 1 cm non superando i 3,5 cm. Tuttavia, i reperi fissi e variabili sono oggetto di dibattito tra specialisti. Un corretto referto defecografico, in ogni caso, deve identificare e quantificare i seguenti elementi di giudizio diagnostico: 1) rettocele (vedi) e la sua profondità massima in centimetri; 2) perineo discendente/disceso (vedi); 3) prolasso mucoso e intussuscezione rettale (vedi); 4) mancato rilasciamento dello sfintere anale e del muscolo pubo-rettale al ponzamento; 5) tempi di svuotamento dell’ampolla rettale; 6) mezzo di contrasto residuo rettale a conclusione dell’atto defecatorio. Si effettua oggi una _ anche con Risonanza magnetica, con il vantaggio di evitare alla/ al paziente una dose di radiazioni, pur oggi ridotta rispetto al passato, ma non trascurabile – la dose media effettiva equivalente che fu stata stimata essere (Goei R., 1990) di 490±160 millirem per le donne (1,5±0,5 rem alle ovaie) e 60±20 millirem per gli uomini. Anche se la Risonanza magnetica pelvica ha un costo sanitario attuale decisamente maggiore, .essa fornisce informazioni maggiori sulle strutture del pavimento pelvico ed endopelviche.

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